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Decarbonizzazione: come la perseguono il governo italiano e l’Unione Europea

Decarbonizzazione: come la perseguono il governo italiano e l’Unione Europea

Consegnato nel mese di giugno di quest’anno, il Piano Nazionale Integrato per l’energia e il clima (PNIEC): lo strumento per centrare gli obiettivi europei in materia di decarbonizzazione e transizione energetica.

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Cosa prevede il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima italiano?

Scopo del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima è di attivare una serie di processi di trasformazione dell’economia nazionale.

Al centro di questi processi ci sono la decarbonizzazione, l’economia circolare, l’efficienza e l’uso equo e razionale delle risorse naturali che rappresentano al tempo stesso strumenti da implementare e obiettivi da raggiungere per dare vita a un’economia più rispettosa delle esigenze sociali e ambientali delle diverse comunità che compongono il nostro Paese.

Tutto questo avviene in un contesto di integrazione dei mercati energetici nazionali nel mercato unico dell’energia e facendo adeguata attenzione sia all’accessibilità dei prezzi dell’energia sia alla sicurezza dei suoi approvvigionamenti e delle sue forniture.

Per compiere la missione per cui è stato studiato, il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima italiano prevede obiettivi specifici per ognuna delle cinque principali dimensioni dell’energia.

Dimensione della decarbonizzazione.

In questo ambito i tecnici del governo italiano hanno previsto una riduzione delle emissioni dei settori non ETS (trasporti, residenziale, terziario, industria, rifiuti e agricoltura) del 43,7% rispetto ai livelli del 2005, da raggiungere entro il 2030.

Per ottenere tale riduzione, il piano prevede di accelerare la transizione dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili, incentivando la produzione di energia elettrica attraverso un mix basato su una quota crescente di fonti energetiche rinnovabili e una progressiva riduzione delle dipendenza del paese dalle importazioni di energia (la cosiddetta “Sovranità energetica).

Dimensione dell’efficienza energetica.

In parallelo alla transizione dalle fonti di energia fossile a quelle rinnovabili, il piano si pone come obiettivo anche la progressiva riduzione dei consumi energetici.

Ridurre il fabbisogno di energia significa infatti ridurre le relative emissioni. L’efficienza energetica in ambito civile e nel settore dei trasporti, dove il margine di riduzione è più elevato, è lo strumento individuato per perseguire questo obiettivo.

Dimensione della sicurezza energetica.

Le conseguenze per il settore energetico dell’invasione russa dell’Ucraina hanno mostrato come la sicurezza energetica sia un’importante priorità strategica.

Il piano prevede di perseguire questa priorità attraverso la differenziazione delle fonti di approvvigionamento energetico, l’ottimizzazione e l’aumento della capacità delle attuali infrastrutture, comprese quelle necessarie per il trattamento del gas naturale (rigassificatori), lo sviluppo della produzione nazionale di biogas e l’ottimizzazione della produzione di gas naturale.

Dimensione del mercato interno dell’energia.

In questo ambito l’obiettivo previsto dal piano è la completa interconnessione elettrica transfrontaliera al fine di garantire maggiore sicurezza al sistema nazionale grazie alla possibilità di mutuo soccorso tra i diversi sistemi connessi in rete.

Il rafforzamento dell’integrazione dei mercati dovrà essere promosso anche attraverso il ruolo attivo della domanda per una crescita delle fonti rinnovabili e un miglioramento della trasparenza e della competitività del mercato al dettaglio.

Infine il piano prevede anche il perfezionamento degli strumenti già esistenti per il contrasto alla cosiddetta povertà energetica.

Dimensione della ricerca, dell’innovazione e della competitività.

I tecnici del governo sono consapevoli che per poter centrare gli obiettivi previsti dal Green Deal nei tempi previsti sono necessarie tecnologie innovative e all’avanguardia.

Per questo scopo sono stati previsti incentivi alla ricerca e all’innovazione nel settore energetico e il rafforzamento della competitività dell’industria nazionale.

Una crescente integrazione tra l’industria e i centri di ricerca pubblici e privati allo scopo di dare vita a programmi di ricerca applicata e di base è lo strumento scelto per perseguire questi obiettivi.

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