Tower Bridge a Londra, Regno Unito
In uno dei ponti più famosi del mondo, batte un cuore Hoval.
Scopri come Hoval ha modernizzato l'impianto di riscaldamento del Tower Bridge di Londra.
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"Un caldo benvenuto" per il Tower Bridge
Problemi di traffico e altri ostacoli
Nel 1894, infine, in occasione dell'inaugurazione ufficiale, tutto il mondo rimase a bocca aperta di fronte a quel capolavoro tecnico. In due soli minuti il Tower Bridge sollevò le sue due rampe centrali per consentire il passaggio delle navi.
In concomitanza a recenti interventi di modifica di uno spazio espositivo è emerso una volta di più quanto sia utile una meticolosa progettazione preliminare. Gli ingegneri di Brinson Staniland Partnership e l’azienda edile T Brown Group si sono anche occupati del rinnovamento del vecchio impianto di riscaldamento
La pelle d'oca dopo avere attraversato la passerella in vetro, sospesa a 42 metri sopra il cupo Tamigi, scompare al più tardi entrando negli spazi espositivi gradevolmente riscaldati.
In base alle prescrizioni si sarebbero dovute installare delle caldaie a condensazione: e qui è emerso il primo ostacolo alla modernizzazione dell'impianto di riscaldamento. L'autorità competente in materia di tutela dei monumenti non ha infatti concesso il permesso di effettuare le necessarie modifiche sui pilastri del ponte in stile neogotico.
Dopo lunghe discussioni, le autorità della City of London hanno infine concesso l'autorizzazione per un impianto non condensante tagliato su misura, comprendente quattro caldaie ad alta efficienza Hoval SR-plus 225 a basse emissioni di NOx.
John Pearson, Project design manager presso T Brown, ricorda:
"L’accesso ai locali caldaia, attraverso angusti corridoi, ripide scale, scalette da nave e curve strette si è rivelato un ulteriore ostacolo"
Pertanto Hoval ha consegnato le caldaie ‘completely-knocked-down' (CKD) (con componenti sciolti). Ogni singolo pezzo è stato poi montato sul posto, saldato e sottoposto a controllo idraulico dagli ingegneri di Hoval. Infine si sono installati gli alloggiamenti, i bruciatorie i comandi.
Che ciò dovesse avvenire su di una piattaforma allargata appositamente per le caldaie, sospesa a 15 metri di altezza dal pavimento, forse avrebbe fatto colpo anche sul grande architetto vittoriano Bazalgette. Certamente l'avrebbe “amused" il fatto che si sia dovuta consegnare la maggior parte dei componenti di notte: per evitare qualsiasi problema di traffico sul Tower Bridge e nella città di Londra.