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Riscaldamento e digitalizzazione: il monitoraggio intelligente per un miglior comfort

Riscaldamento e digitalizzazione: il monitoraggio intelligente per un miglior comfort

Oggi il calore non può più essere visto come una semplice commodity: le modalità di erogazione e i servizi che lo
circondano sono molto differenti tra loro, essendo il risultato di ecosistemi tecnologici ricchi e assai diversi.

L'evoluzione nella gestione di impianti complessi, strutturati per lavorare sia in estate sia in inverno, su condomini, sistemi industriali o comunque ambienti vasti corre veloce in quanto fortemente connessa all'economia dei dati e dell'IoT (Internet of Things).
La digitalizzazione, infatti, sta trasformando non solo l’economia nel suo complesso, grazie ai tanti vantaggi connessi a questo fenomeno (come evidenziato nell’infografica), ma anche i singoli segmenti.

Manutenzione predittiva al centro

Fonte: Osservatori Politecnico di Milano
In questo senso, va da sé che le competenze necessarie per gestire un'offerta seria e competitiva sono numerose, così come sono oggi più mature le richieste di clienti sempre più attenti (anche per il costo crescente dell'energia, che non si può più ignorare) e consapevoli.
La complessità aumenta quando si pensa che a questi “sistemi” sono richieste performance assolute quanto a comfort, “taglio della bolletta” e mitigazione dell'impatto ambientale. Tre pilastri a cui non ci si può più sottrarre e che richiedono prestazioni migliori con meno input (in termini finanziari e di forza lavoro): in pratica, una sorta di pietra filosofale del terzo millennio.
La trasformazione digitale offre però delle risposte che vanno proprio in questa direzione, anche se rappresenta un'opportunità che solo i player più importanti possono cogliere in pieno. Questo perché sono necessari un grande know how pregresso e investimenti rilevanti sia in competenze interne sia nello sviluppo di prodotti e servizi fortemente innovativi, che non possono che essere di eccellenza. Perché costruire un ecosistema digitale vuol dire non solo connettere tutti gli elementi presenti negli edifici, ma anche saperli orchestrare e quindi conoscerli, coordinarli tra loro e semplificare (interfacce incluse) il tutto, in modo che gli utenti possano comprendere e utilizzare in pieno le potenzialità loro offerte.
Quindi, in sintesi, servono competenze tradizionali, legate alla parte più meccanica, unite a design di prodotto e di servizio non propriamente banali.

I vantaggi di TopTronic

Per rispondere a queste esigenze Hoval ha costruito un universo digitale che punta sul sistema di gestione e comunicazione TopTronic, che da un lato svolge le funzioni superiori di monitoraggio delle reti di teleriscaldamento e dall'altro è in grado di agire direttamente sulla regolazione anche a livello locale.
Le funzionalità sono tante e importanti. Prima di tutto il sistema è integrato nella più recente generazione di caldaie, pompe di calore e bollitori, che sono coordinati e funzionano con fino a 8 unità in cascata per riscaldamento e raffrescamento, a prescindere dalle fonti di energia scelte.
In alternativa, dove non fosse “nativamente” presente, il sistema può essere facilmente installato su impianti con generatori non Hoval, conservando peculiarità e performance.
Si tratta dunque di un sistema modulare che presenta una sola interfaccia semplice da usare e interpretare. Questo vuol dire che ogni nuovo modulo (per esempio un impianto di pannelli solari) può essere aggiunto attivando un'icona sulla schermata principale, come fosse un nuovo pezzo di Lego da aggiungere.
Una semplicità di utilizzo che si ripropone anche nella costruzione dello smart building visto che TopTronic E si connette con la medesima facilità con gli altri sistemi domotici dell'edificio, siano essi porte finestre, portoni o
serrande, gestendo facilmente le interfacce ModBus e KNX e diventando a tutti gli effetti un agente abilitante di smart grid e building a seconda delle interpretazioni.
Concretamente poi questa connettività permette di regolare da remoto le temperature in tempo reale, o consente di installare degli automatismi che garantiscono grandi risparmi immediati, derivanti dal coordinamento delle temperature esterne/interne, ma anche dalla possibilità di evitare sprechi riscaldando (o rinfrescando) zone non utilizzate. In particolare, TopTronic garantisce l'adeguamento automatico della curva climatica in base alle previsioni meteorologiche attese, confrontando ogni 3 ore le condizioni previste con i valori puntuali rilevati.
Allo stesso modo con quest'unica soluzione si tiene sotto controllo la gestione dei circuiti idraulici, siano essi quelli diretti o miscelati, ACS e pompa di ricircolo. Un mix di funzionalità che senza altre modifiche permette di far risparmiare circa il 5%, prendendo in considerazione un impianto da 580 kW per riscaldamento e acqua sanitaria con un costo stagionale per il combustibile di 31.650 €: il risparmio per effetto della gestione digitale è di 1.465 € l'anno.
L'altro aspetto chiave e più futuristico è quello che vede lo smart building come un agente della smart grid che riceve e produce/accumula energia a seconda dei momenti della giornata e delle condizioni del mercato. In questo senso la funzione di coordinamento e di gestione dell'energia servirà per capire quale fonte attivare e in quale momento, in relazione alla richiesta e alle condizioni atmosferiche, quando cedere energia alla rete perché conveniente e quando invece usare direttamente quella autoprodotta.
In questo senso gli smart building si pongono come soggetti attivi e rappresentano dei polmoni in grado di dare flessibilità alla smart grid. Questo lo vedremo tra qualche anno, ma è certo che in questo schema i sistemi come TopTronic rappresentano degli asset abilitanti da cui dovremo passare.