Una cosmetica sostenibile
Una cosmetica sostenibile
Case study: Da caldaie a vapore a caldaie industriali a condensazione e pompa di calore ad ACS nell'impianto di riscaldamento dell'azienda Eley.
- Capannone e centro logistico
- Risanamento
- Teleriscaldamento
La Eley sceglie le soluzioni impiantistiche Hoval per l'ampliamento della sua sede
A Granarolo dell’Emilia, in provincia di Bologna, sorge una realtà industriale specializzata nella produzione per conto terzi di cosmetici innovativi, a base di formulazioni naturali che utilizzano estratti biologici certificati, grazie a anche a un laboratorio di ricerca e sviluppo interno.
La Eley è fortemente orientata all’export: per soddisfare la domanda in costante crescita, negli ultimi dieci anni la produzione è stata ampliata fino a raggiungere una superficie di 8,000 m² con macchinari tecnologicamente avanzati, che lavorano nel rispetto delle normative ambientali, rivolti all’automazione delle operazioni di miscelazione e di confezionamento.
Di recente l’azienda ha avvertito la necessità di ampliarsi acquistando un fabbricato industriale vicino alla sua sede storica dove poter trasferire parte della produzione, il magazzino e gli uffici. Si è quindi reso necessario un intervento di riqualificazione sia sulla parte strutturale, sia su quella impiantistica dei due edifici industriali produttivi, su una superficie coperta di ca. 6.000 m2.
L’azienda mostra una spiccata propensione per la sostenibilità, che si respira non solo nei processi produttivi e nelle scelte di packaging, ma abbraccia e coinvolge attivamente l’intera routine aziendale, manifestandosi nella vita di tutti i giorni con piccole ma importanti green habits.
Esigenze specifiche, soluzioni Hoval ad hoc
L’esigenza del cliente dipendeva dalle peculiarità delle sue lavorazioni: disporre di un sistema impiantistico che consentisse di produrre acqua calda sanitaria per i servizi e di riscaldare gli ambienti con aerotermi. Per servire i serbatoi mescolatori del prodotto cosmetico prodotto in base alla sostanza chimica utilizzata, il cliente aveva inoltre la necessità di disporre normalmente di acqua ad una temperatura di 70°C e in alcune fasce orarie di 80°C.
“L'esigenza del ciclo produttivo, prima servito da caldaie a vapore industriali – spiega il progettista Ing. Stefano Schiavina – era di avere fluidi primari alternativamente, a temperature elevate per il riscaldamento e successivamente per il raffreddamento dei mescolatori destinati alla miscelazione delle materie prime e alla produzione dei prodotti cosmetici. L'esigenza primaria di processo era quindi avere grossa disponibilità di potenza per riscaldare velocemente fino a 85 °C le miscele e poi poterle raffreddare altrettanto velocemente. Nasce da qui la scelta di utilizzare vapore per il processo. L'intervento di riqualificazione energetica si proponeva l’obiettivo di ottenere consistenti risparmi, grazie all'utilizzo diretto di acqua come fluido vettore a temperature dell'ordine dei 90-95°C. Temperature che sono garantite, in termini di affidabilità di regolazione e di costanza nel tempo, dalle soluzioni Hoval con la relativa precisa regolazione di cascata. L'affidabilità e la stabilità delle condizioni limite è stata testata positivamente nei primi sei mesi di produzione e si sta consolidando il quadro di risparmio energetico rispetto alla produzione con vapore, nell'ordine del 40% dei consumi”.
Continuità della produzione e minori consumi con le caldaie industriali a condensazione Hoval
Sono state installate 2 caldaie a gas a condensazione Hoval UltraGas 450 in grado di soddisfare le esigenze dell’intera struttura.
Per la produzione di acqua calda sanitaria è invece stato installato il bollitore Hoval ESSR 500.
La digitalizzazione dell’impianto è stata ulteriormente integrata con il sistema di supervisione da remoto Hoval Digital TopTronic Supervisor che tramite Cloud e una rete VPN permette in controllo remoto dell'intero sistema, consentendo di ottimizzare i consumi grazie a una dettagliata reportistica degli stati di funzionamento del sistema impianto e alla predittività atmosferica. In questo modo, oltre a fornire dati analitici sul funzionamento e sull'efficienza dell'impianto, sui consumi e sulle eventuali anomalie che potrebbero comportare inutili sprechi, il sistema consente di consumare meno e di risultare quindi più sostenibile, grazie a una ridotta emissione di CO2.